Post by PekilanPost by Micheleebbene, acquisto un tester e... devo misurare la corrente con due
"terminali"! se li metto nello stesso punto, chiaramente non mi danno
ciò che cerco. e allora come faccio? devo mettene uno a massa e l'altro
nel punto in cui voglio misurare la corrente?
Mi avete tutti "spiegato gentilmente" che non ho capito la differenza
tra serie e parallelo. Avete un po' tutti sbagliato alla grande, poiché
è forse l'unica cosa che realmente ho capito dell'elettronica! :-)
E' vero, queste domande quissù possono portare a pensare che io non
l'abbia capito, ma in realtà è una vostra errata interpretazione: quello
che non capivo è il funzionamento del tester, e quindi ho provato varie
combinazioni (che ci volete fare, io vado a tentativi) di cui la prima
era quella che pensavo fosse in serie (entrambi i puntali nello stesso
punto), mentre la seconda pensavo potesse essere il modo alternativo di
funzionamento. Io non so quel che fa il tester al suo interno: magari -
ho pensato - quello messo a massa, nella misura di correnti, sarebbe
stato ignorato e il tester avrebbe considerato solo il puntale nel punto
in cui misurare la corrente: mi sbagliavo, ma che ne sapevo? tuttora non
so come funzioni il tester al suo interno, né ho le istruzioni, poiché
comprato da un cinese. (magari le cerco su internet)
Post by PekilanA completamento di quello che ha scritto Ancis, aggiungo.
Ringrazio te, Pekilan, per avermi ricordato il paragone corrente-acqua
(ma ti assicuro che l'avevo già sentito un bel po' di volte ;-D), Ancis
e [Frank] per le risposte utili e i consigli e Matricola per il supporto
morale (ma non preoccuparti, io non sono il tipo che se la prende: solo
avrei sperato fossero state più divertenti le risposte... ;-D).
Post by PekilanSe invece vuoi misurare la portata, devi prendere il tubo, tagliarlo ed
inserire il misuratore/contatore in mezzo, in modo che tutto il flusso
passi attraverso lo strumento.
E' quello che credevo di fare mettendo i due puntali nello stesso punto.
Ora che Ancis mi ha fatto riflettere, facevo una cretinata: mettevo solo
una resistenza (quella interna del tester) su un ramo aperto (R=oo).
Invece dovevo _interrompere_ il circuito e collegare il tester in serie.
Fatemi capire una cosa, allora: se voi avete un circuito stampato, già
alimentato e volete misurare la corrente in un punto, dovete: a)
togliere l'alimentazione (non credo sia sempre facilissimo); b)
dissaldare qualcosa dal circuito (magari da un circuito industriale); c)
alimentare; d) misurare (non molto agevolmente, dato che bisogna tenere
i puntali e il componente in mano); d) ri-saldare quel qualcosa; e)
rialimentare. Mado'! Va be', si può evitare di dissaldare un componente,
a patto di rompere una pista... :-P
Io spesso, poiché sono agli inizi, ho voglia di vedere quanto vale la
corrente qui e là in un circuito costruito da altri e di cui ancora non
capisco tutto. Ogni volta dovrei dissaldare e risaldare un pezzo??
Più vado avanti, e meno riesco a comprendere come lavorino "male" gli
elettro(tec)nici. Essendo un informatico, noto un'enorme differenza tra
i due lavori. Intendo differenze di comodità lavorative. Io, dovessi
lavorare nel vostro settore, a quest'ora starei già cercando di
inventare qualcosa per sostituire basette/saldatore eccetera.
Da quel che vedo, ad es., se non ci fosse il metodo "stira e ammira"
praticamente tanti aspiranti hobbysti sarebbero tagliati fuori dalla
creazione ex-novo di un circuito su basetta. Anche un newbie come me,
con tale metodo, può prensare di costruirsi il suo circuito su basetta
simile a queli industriali, e non più su breadboard/basetta millefori.
Non a caso questo metodo sta avendo molta considerazione.
Ora quest'altro obbrobbrio: dover rompere per effettuare una semplice
misurazione di corrente. Possibile non ci siano altri modi?
Io, come detto, di elettronica non ne capisco ancora molta. Quindi non
saprei se non sia possibile (sembrerebbe di no). Fatemi pensare...
Uhm... Vedete un po' quante cazzate tiro fuori in 5 minuti:
1) Nel punto x c'è la corrente da misurare I
2) Tra x e massa c'è un'impedenza Z1 (è corretto dir ciò? mah)
3) Collego uno strumento *in parallelo* tra x e massa
4) Di questo strumento conosco l'impedenza Z2 e posso misurare la
corrente I2 che lo attraversa quando è connesso al circuito
5) I sarà data (per Kirchhoff)da I1 + I2, con I1 = I2 * Z2 / Z1
I2 potrebbe essere ottenuta con un normale amperometro.
Z2 (dovrebbe esser nota a priori) e Z1 con un normale ohmetro.
Ecco, questo strumento - se funzionasse, ma ho seri dubbi, dato che, si
sa, le idee che si ritengono geniali o sono già state pensate oppure
sono cretinate (cit.) ;-D - verrebbe connesso *in parallelo* per agire
da "amperometro". Che ne potevo sapere io, se il tester non funzionava
in modo simile? All'inizio pensavo che bastasse mettere un unico puntale
in cui voler misurare la corrente, e avrebbe fatto tutto lui...
{caso mai dovesse funzionare il prototipo di cui sopra, sappiate che è
sotto licenza GPL, quindi non potete brevettarlo! ;-D}
Post by PekilanInfine un'avviso, stai attento che usando i puntali nella posizione
normale, in genere non puoi misurare piu' di 1A di corrente. Se superi
quella corrente non e' che vai in fondo scala, ma bruci un componente od
un fusibile all'interno del tester. Per portate superiore (10A ?), devi
spostare il puntale rosso in un'altra posizione, se c'e'. Ed anche questa
posizione, in genere, se va oltre fondo scala, provochera' un guasto al
tester.
Il fondo scala dovrebbe essere tipico dei tester analogici, giusto?
Quello che uso io è digitale, abbastanza noto (anche in questo ng): il
DT9205A. Ha due "boccole" per la misurazione di correnti: una, da quel
che intuisco :-D, è per grandi correnti ed è "unfused" (immagino voglia
dire non protetta da fusibile :o) ), mentre l'altra col fusibile arriva
fino ai mA. (perché mettere il fusibile sulle correnti minori? mah ;-D)
Va be', cerco di approfondire prima un po' di teoria e poi passo alla
pratica, altrimenti le bastonate me le meriterò sempre. ^_^
Vi saluto, parto per le vacanze. :-)
M.