Discussione:
corrente indotta su base porta lampada cosa fare?
(troppo vecchio per rispondere)
ishka
2015-01-21 15:35:07 UTC
Permalink
Salve a tutti

ho costruito un affare del genere

http://www.thetattooshop.co.uk/shop/Adjustable_Floor_lamp_with_Magnifier.html

recuperando come base quella di un ventilatore rotto nel quale ho poi
infilato una lampada a pantografo tipo questa:

http://www.minoiailluminazione.com/lampade-a-morsetto-pinza/7736-rossini-illuminazione-m40-n.html

alla quale ho allungato lo stelo per evitare che fuoriesca dalla base.

Il problema e' che quando la lampada e' spenta sullo stelo circola una
corrente proporzionale alle spire di cavo elettrico che si attorcigliano
intorno al basamento

infatti piu' spire ci sono e piu' il cercafase aumenta l'intensita'
luminosa.

Poi una volta accesa questa corrente non c'e'.

Come fare ad eliminare questa corrente indotta a lampadina spenta?

Girare la spina nella presa non serve a nulla la ddp di 240v la ottengo
con due fasi avendo a casa una trifase da 120v a fase + neutro.
Ed anche eliminando le eventuali spire intorno allo stelo della piantana
non fa sparire la corrente perche' cmq sia una parte del filo attraversa
la struttura cava della lampada usato a mo di canalina
Giorgio Bibbiani
2015-01-21 15:52:00 UTC
Permalink
Post by ishka
Il problema e' che quando la lampada e' spenta sullo stelo circola una
corrente proporzionale alle spire di cavo elettrico che si
attorcigliano intorno al basamento
infatti piu' spire ci sono e piu' il cercafase aumenta l'intensita'
luminosa.
Poi una volta accesa questa corrente non c'e'.
Come fare ad eliminare questa corrente indotta a lampadina spenta?
Vuoi eliminare la corrente o la tensione indotta? Per eliminare la seconda
immagino che basti mettere a terra lo chassis della lampada, visto che il
cercafase rivela la d.d.p. rispetto alla terra.
Post by ishka
Girare la spina nella presa non serve a nulla la ddp di 240v la
ottengo con due fasi avendo a casa una trifase da 120v a fase +
neutro.
Come si fa ad ottenere 240 V tra fase e fase con 120 V tra fase
e neutro?
Post by ishka
Ed anche eliminando le eventuali spire intorno allo stelo della
piantana non fa sparire la corrente perche' cmq sia una parte del
filo attraversa la struttura cava della lampada usato a mo di canalina
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
fede
2015-01-21 16:26:33 UTC
Permalink
Post by Giorgio Bibbiani
Come si fa ad ottenere 240 V tra fase e fase con 120 V tra fase
e neutro?
Probabile che voleva dire 3 Fasi + Neutro e le tensioni saranno 127V e 220V
AleX
2015-01-21 16:48:51 UTC
Permalink
Post by fede
Probabile che voleva dire 3 Fasi + Neutro e le tensioni saranno 127V e 220V
Probabile, se è dalle parti di Roma (rete ACEA). Il neutro in quel caso,
comunque, non glielo portano nemmeno all'utente domestico.


Oppure Ishka è negli States, dove adottano anche, nelle abitazioni, la
distribuzione "split phase":

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Ciao,
AleX
LAB
2015-01-22 09:51:21 UTC
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A Roma Aurelio (ACEA) ho due fasi a 130V.
AleX
2015-01-22 21:09:09 UTC
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Post by LAB
A Roma Aurelio (ACEA) ho due fasi a 130V.
Infatti. L'utente però la vede come monofase (ACEA lo chiama "220/127 con
sistema monofase"), perchè il neutro non è distribuito.


Ciao,
AleX
ishka
2015-01-22 00:51:44 UTC
Permalink
Post by Giorgio Bibbiani
Vuoi eliminare la corrente o la tensione indotta?
scusa e' tensione, corrente non l'ho misurata.
Post by Giorgio Bibbiani
Per eliminare la seconda
immagino che basti mettere a terra lo chassis della lampada, visto che il
cercafase rivela la d.d.p. rispetto alla terra.
e' quello che ho pensato anch'io, ma prima di spendere soldi in un cavo
tripolare e inventarmi un sistema di aggancio volevo sentire qualche parere
Post by Giorgio Bibbiani
Come si fa ad ottenere 240 V tra fase e fase con 120 V tra fase
e neutro?
trifase concatenata

a roma e' usuale
pizzilli
2015-01-21 17:16:33 UTC
Permalink
Post by ishka
Salve a tutti
ho costruito un affare del genere
http://www.thetattooshop.co.uk/shop/Adjustable_Floor_lamp_with_Magnifier.html
recuperando come base quella di un ventilatore rotto nel quale ho poi
http://www.minoiailluminazione.com/lampade-a-morsetto-pinza/7736-rossini-illuminazione-m40-n.html
alla quale ho allungato lo stelo per evitare che fuoriesca dalla base.
Il problema e' che quando la lampada e' spenta sullo stelo circola una
corrente proporzionale alle spire di cavo elettrico che si attorcigliano
intorno al basamento
Non credo proprio
Post by ishka
infatti piu' spire ci sono e piu' il cercafase aumenta l'intensita'
luminosa.
Poi una volta accesa questa corrente non c'e'.
Come fare ad eliminare questa corrente indotta a lampadina spenta?
Girare la spina nella presa non serve a nulla la ddp di 240v la ottengo
con due fasi avendo a casa una trifase da 120v a fase + neutro.
Ed anche eliminando le eventuali spire intorno allo stelo della piantana
non fa sparire la corrente perche' cmq sia una parte del filo attraversa
la struttura cava della lampada usato a mo di canalina
La struttura metallica del portalampade è a terra ?

Se la lampada è di quelle fluorescenti a basso consumo e non hai la
struttura a terra, la tensione è dovuta ai condensatori di filtro
antidisturbo.
AleX
2015-01-21 18:00:44 UTC
Permalink
Post by pizzilli
Se la lampada è di quelle fluorescenti a basso consumo e non hai la
struttura a terra, la tensione è dovuta ai condensatori di filtro
antidisturbo.
In generale è giusto il discorso dei condensatori nei filtri EMI, ma in
questo caso (vedi link dell'OP), in una CFL con attacco E27, non vedo dove
possa essere il collegamento con la struttura.

Ciao,
AleX
pizzilli
2015-01-21 19:34:47 UTC
Permalink
Post by AleX
Post by pizzilli
Se la lampada è di quelle fluorescenti a basso consumo e non hai la
struttura a terra, la tensione è dovuta ai condensatori di filtro
antidisturbo.
In generale è giusto il discorso dei condensatori nei filtri EMI, ma in
questo caso (vedi link dell'OP), in una CFL con attacco E27, non vedo dove
possa essere il collegamento con la struttura.
Ciao,
AleX
Ai ragione non ho pensato che ovviamente la lampada ha solo due poli,
quindi niente terra.
Ma ritengo impossibile che senza passaggio di corrente si possa indurre
una tensione sulla struttura.
AleX
2015-01-21 20:31:36 UTC
Permalink
Post by pizzilli
Ma ritengo impossibile che senza passaggio di corrente si possa
indurre una tensione sulla struttura.
Non è detto che sia accoppiamento induttivo: potrebbe essere capacitivo.

Anni fa, mentre su un impianto nuovo e ancora non completato (nessun carico
collegato), ho preso una discreta "briscola" da un cavo di terra che
dovevamo ancora mettere a terra...

Ripeto: nessun carico in perdita, semplicemente l'accoppiamento tra il
conduttore di terra che correva per una ventina di metri parallelo agli
altri e che era "floating" perchè andava ancora collegato al collettore
delle paline. Appurato, perchè risfilammo il cavo e, man mano che usciva
dalla canaletta, il potenziale calava...

Ciao,
AleX
blisca
2015-01-21 21:00:05 UTC
Permalink
Post by pizzilli
Post by AleX
Post by pizzilli
Se la lampada è di quelle fluorescenti a basso consumo e non hai la
struttura a terra, la tensione è dovuta ai condensatori di filtro
antidisturbo.
In generale è giusto il discorso dei condensatori nei filtri EMI, ma in
questo caso (vedi link dell'OP), in una CFL con attacco E27, non vedo dove
possa essere il collegamento con la struttura.
Ciao,
AleX
Ai ragione non ho pensato che ovviamente la lampada ha solo due poli,
quindi niente terra.
Ma ritengo impossibile che senza passaggio di corrente si possa indurre
una tensione sulla struttura.
ci sono cascato anch'io
blisca
2015-01-21 21:01:41 UTC
Permalink
Post by pizzilli
Post by AleX
Post by pizzilli
Se la lampada è di quelle fluorescenti a basso consumo e non hai la
struttura a terra, la tensione è dovuta ai condensatori di filtro
antidisturbo.
In generale è giusto il discorso dei condensatori nei filtri EMI, ma in
questo caso (vedi link dell'OP), in una CFL con attacco E27, non vedo dove
possa essere il collegamento con la struttura.
Ciao,
AleX
Ai ragione non ho pensato che ovviamente la lampada ha solo due poli,
quindi niente terra.
Ma ritengo impossibile che senza passaggio di corrente si possa indurre
una tensione sulla struttura.
in effetti ci sono cascato anch'io..gli ho anche detto di svitare la
lampada..succede
ishka
2015-01-22 01:11:20 UTC
Permalink
Post by pizzilli
Post by ishka
Salve a tutti
ho costruito un affare del genere
http://www.thetattooshop.co.uk/shop/Adjustable_Floor_lamp_with_Magnifier.html
recuperando come base quella di un ventilatore rotto nel quale ho poi
http://www.minoiailluminazione.com/lampade-a-morsetto-pinza/7736-rossini-illuminazione-m40-n.html
alla quale ho allungato lo stelo per evitare che fuoriesca dalla base.
Il problema e' che quando la lampada e' spenta sullo stelo circola una
corrente proporzionale alle spire di cavo elettrico che si attorcigliano
intorno al basamento
Non credo proprio
cosa non credi?
Post by pizzilli
Post by ishka
infatti piu' spire ci sono e piu' il cercafase aumenta l'intensita'
luminosa.
Poi una volta accesa questa corrente non c'e'.
Come fare ad eliminare questa corrente indotta a lampadina spenta?
Girare la spina nella presa non serve a nulla la ddp di 240v la ottengo
con due fasi avendo a casa una trifase da 120v a fase + neutro.
Ed anche eliminando le eventuali spire intorno allo stelo della piantana
non fa sparire la corrente perche' cmq sia una parte del filo attraversa
la struttura cava della lampada usato a mo di canalina
La struttura metallica del portalampade è a terra ?
Se la lampada è di quelle fluorescenti a basso consumo e non hai la
struttura a terra, la tensione è dovuta ai condensatori di filtro
antidisturbo.
e' una lampadina ad infrarossi per rettilario, cioe' una classica
lampadina ad incandescenza con il vetro colorato

quindi niente condensatori, a parte questo, le prove le ho fatte con il
cavo scollegato dal portalampada e con due terminali a cappuccio sui
fili scoperti che poi andavano montati sul porta lampadina.
blisca
2015-01-21 18:35:55 UTC
Permalink
Post by ishka
Salve a tutti
ho costruito un affare del genere
http://www.thetattooshop.co.uk/shop/Adjustable_Floor_lamp_with_Magnifier.html
recuperando come base quella di un ventilatore rotto nel quale ho poi
http://www.minoiailluminazione.com/lampade-a-morsetto-pinza/7736-rossini-illuminazione-m40-n.html
alla quale ho allungato lo stelo per evitare che fuoriesca dalla base.
Il problema e' che quando la lampada e' spenta sullo stelo circola una
corrente proporzionale alle spire di cavo elettrico che si attorcigliano
intorno al basamento
infatti piu' spire ci sono e piu' il cercafase aumenta l'intensita'
luminosa.
Poi una volta accesa questa corrente non c'e'.
Come fare ad eliminare questa corrente indotta a lampadina spenta?
Girare la spina nella presa non serve a nulla la ddp di 240v la ottengo
con due fasi avendo a casa una trifase da 120v a fase + neutro.
Ed anche eliminando le eventuali spire intorno allo stelo della piantana
non fa sparire la corrente perche' cmq sia una parte del filo attraversa
la struttura cava della lampada usato a mo di canalina
non ho capito
la corrente indotta ce l'hai in caso di campo magnetico dovuto a
altraconsistente corrente che scorre nel filo della lampada quando
questa è accesa
Dire "sullo stelo circola" e parlare di corrente indotto mi sembra un pò
sbagliato.


A me pare che sullo stelo tu abbia giusto un pò di tensione
Non è semplicemente una dispersione dovuta a degradato isolamento di
qualcosa?

Non hai un tester in grado di misurare le decine di Megaohm per vedere
se tra lo stelo e i due poli della spina non ci sia una certa
resistenza ,invece di un isolamento che se tutto è ok darà resistenza
non misurabile?
blisca
2015-01-21 18:58:38 UTC
Permalink
Post by blisca
Post by ishka
Salve a tutti
ho costruito un affare del genere
http://www.thetattooshop.co.uk/shop/Adjustable_Floor_lamp_with_Magnifier.html
recuperando come base quella di un ventilatore rotto nel quale ho poi
http://www.minoiailluminazione.com/lampade-a-morsetto-pinza/7736-rossini-illuminazione-m40-n.html
Il problema e' che quando la lampada e' spenta sullo stelo circola una
corrente proporzionale alle spire di cavo elettrico che si attorcigliano
intorno al basamento
infatti piu' spire ci sono e piu' il cercafase aumenta l'intensita'
luminosa.
Poi una volta accesa questa corrente non c'e'.
Come fare ad eliminare questa corrente indotta a lampadina spenta?
Girare la spina nella presa non serve a nulla la ddp di 240v la ottengo
con due fasi avendo a casa una trifase da 120v a fase + neutro.
Ed anche eliminando le eventuali spire intorno allo stelo della piantana
non fa sparire la corrente perche' cmq sia una parte del filo attraversa
la struttura cava della lampada usato a mo di canalina
Non hai un tester in grado di misurare le decine di Megaohm per vedere
se tra lo stelo e i due poli della spina non ci sia una certa
resistenza ,invece di un isolamento che se tutto è ok darà resistenza
non misurabile?
però nemmeno questo basterebbe se fossero i condensatori dei filtri
antidisturbo,come ipotizza pizzilli.
Se l'elettronica per lampada fluorescente è contenuta nella lampada
stessa ..allora togli la lampada e riprova col cercafase
f***@libero.it
2015-01-21 22:40:50 UTC
Permalink
Post by blisca
la corrente indotta ce l'hai in caso di campo magnetico dovuto a
altraconsistente corrente che scorre nel filo della lampada quando
questa è accesa
E se i "fili" sono due? (come di solito succede...)
blisca
2015-01-21 22:55:35 UTC
Permalink
Post by f***@libero.it
Post by blisca
la corrente indotta ce l'hai in caso di campo magnetico dovuto a
altraconsistente corrente che scorre nel filo della lampada quando
questa è accesa
E se i "fili" sono due? (come di solito succede...)
direi che il campo magnetico e la corrente indotta saranno praticamente
nulli anche con lampadina accesa,poichè le correnti dei due fili
affiancati avranno verso opposto


quindi figuriamoci con lampadina spenta
AleX
2015-01-22 00:34:52 UTC
Permalink
Post by blisca
quindi figuriamoci con lampadina spenta
A lampadina spenta c'è comunque il campo elettrico e l'accoppiamento
capacitivo sulla struttura.


Hai presente quando sulle CFL si interrompe il neutro invece che la fase?
Nel suo caso è sempre in quella condizione, perchè ha una distribuzione
fase/fase.

Le capacità ci sono, ma non sono quelle dei filtri: sono quelle tra i
conduttori del cavo e la struttura e tra questa e terra.

Ogni spira di cavo che aggiunge, aumenta la capacità tra i due conduttori e
la struttura, aumentando il potenziale.

Inoltre, probabilmente, ha l'interruttore ad inizio cavo: se lo avesse in
prossimità della lampadina, non vedrebbe variazioni.



Le soluzioni sono:
- usare un cavo tripolare e collegare a terra la struttura
- usare un interruttore bipolare

Ciao,
AleX
ishka
2015-01-22 01:44:13 UTC
Permalink
Post by AleX
Post by blisca
quindi figuriamoci con lampadina spenta
A lampadina spenta c'è comunque il campo elettrico e l'accoppiamento
capacitivo sulla struttura.
Hai presente quando sulle CFL si interrompe il neutro invece che la fase?
Nel suo caso è sempre in quella condizione, perchè ha una distribuzione
fase/fase.
Le capacità ci sono, ma non sono quelle dei filtri: sono quelle tra i
conduttori del cavo e la struttura e tra questa e terra.
Ogni spira di cavo che aggiunge, aumenta la capacità tra i due conduttori e
la struttura, aumentando il potenziale.
Inoltre, probabilmente, ha l'interruttore ad inizio cavo: se lo avesse in
prossimità della lampadina, non vedrebbe variazioni.
- usare un cavo tripolare e collegare a terra la struttura
- usare un interruttore bipolare
Perfetto ecco la spiegazione del mistero.

Sinceramente credevo che fosse induttivo ma se mi dici capacitivo ci
credo, e' esattamente quello che succede, l'interruttore sta a quasi la
meta' del cavo, vicino alla lampadina non ce lo posso mettere.

Ora vedo cosa riesco a trovare, se trovo l'interruttore bipolare metto
quello se poi non va dovro' industriarmi a montare un filo per la messa
a terra.
LAB
2015-01-22 10:10:49 UTC
Permalink
La dispersione avviene per l'accoppiamento capacitivo fra i conduttori e
lo stelo metallico. La soluzione corretta, quindi, sarebbe collegare a terra
lo stelo. Anche con un interruttore bipolare avresti dispersione quando la
lampada è accesa.

Una soluzione alternativa è ridurre la capacità fra i conduttori e lo
stelo. Poiché, però, la capacità è proporzionale alla costante dielettrica
dell'isolante e la minima costante dielettrica è quella dell'aria (che viene
posta uguale a 1), deduco che la condizione migliore si ha utilizzando due
conduttori con il minimo indispensabile di isolante proprio centrati
rispetto allo stelo per mezzo di qualcosa che lasci la massima quantità
d'aria possibile intorno ai conduttori.
d***@gmail.com
2015-01-22 12:53:53 UTC
Permalink
Post by LAB
La dispersione avviene per l'accoppiamento capacitivo fra i conduttori e
lo stelo metallico. La soluzione corretta, quindi, sarebbe collegare a terra
lo stelo. Anche con un interruttore bipolare avresti dispersione quando la
lampada è accesa.
Una soluzione alternativa è ridurre la capacità fra i conduttori e lo
stelo. Poiché, però, la capacità è proporzionale alla costante dielettrica
dell'isolante e la minima costante dielettrica è quella dell'aria (che viene
posta uguale a 1), deduco che la condizione migliore si ha utilizzando due
conduttori con il minimo indispensabile di isolante proprio centrati
rispetto allo stelo per mezzo di qualcosa che lasci la massima quantità
d'aria possibile intorno ai conduttori.
Ovviamente la dispersione in questi casi
e' dovuta quasi totalmente all'effetto capacitivo.
La soluzione piu' semplice e' collegare a terra
la struttura metallica della lampada.
Se per qualche motivo non si vuole avere il
collegamento a terra (per esempio in ambienti
critici) conviene usare per l'alimentazione
un cavo schermato e collegare lo schermo a
terra, logicamente mantenendolo isolato dal
resto.
Piccio
2015-01-22 14:38:01 UTC
Permalink
Post by LAB
Una soluzione alternativa è ridurre la capacità fra i conduttori e lo
stelo. Poiché, però, la capacità è proporzionale alla costante dielettrica
dell'isolante e la minima costante dielettrica è quella dell'aria (che viene
posta uguale a 1), deduco che la condizione migliore si ha utilizzando due
conduttori con il minimo indispensabile di isolante proprio centrati
rispetto allo stelo per mezzo di qualcosa che lasci la massima quantità
d'aria possibile intorno ai conduttori.
Una prova interessante sarebbe quella di collegare la massa dello stelo ad un foglio di alluminio steso per terra (anche un metro) in modo da creare un bypass.
Se poi salendo coi piedi sul foglio il cercafase non rileva più nulla, allora è ufficiale trattasi di capacità parassite (cosa di cui anch'io sono convinto).

Piccio.
ishka
2015-01-22 16:19:57 UTC
Permalink
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AleX
2015-01-22 21:43:47 UTC
Permalink
Post by ishka
la dispersione c'e' solo quando e' spenta la lampada ed una delle fasi
e' interrotta e l'altra no
In realtà ce l'hai in entrambi i casi, solo che nel secondo è più bassa
e con il cercafase non la noti.

Stamani, mentre preparavo la colazione, ho fatto l'esperimento "bricco
del latte" ;-)
Post by ishka
ed effettivamente ho notato che ci mette qualche secondo a "caricarsi"
e anche qualche secondo a scaricarsi quando accendo la lampadina,
quindi il comportamento e' tipico dei condensatori.
intuisco piu' o meno quale possa essere il circuito equivalente
Ho disegnato uno schemettino (mooolto semplificato), vedi sotto,
considerando l'interruttore lontano dalla lampada.

C1 e C2 sono le capacità parassite dei conduttori del cavo verso la
struttura metallica, penso si possano ritenerle uguali, chiamiamole C
semplicemente.
C0 è la capacità della struttura verso terra.
Vf(1,2,3) è la tensione fase-neutro di 127V.

quando l'interruttore è aperto, i due cavi sono allo stesso
potenziale,la d.d.p. della struttura rispetto a terra ti viene

V=Vf*(C1+C2)(C0+C1+C2)= 2*C*Vf/(C0+2C)

quando l'interruttore è chiuso, invece, è:
V=(C1*Vf1+C2*Vf2)/(C0+C1+C2)= C*(Vf1+Vf2)/(C0+2*C)

occhio che Vf1 e Vf2 sono vettori, la somma non fa né 254V, né zero, ma
127 .. (Vf1+Vf2=-Vf3, trifase simmetrico)

Se le tre capacità sono più o meno simili, ti ritrovi qualcosa come 84V
nel primo caso e 42V nel secondo.

Se C1 e C2 sono molto maggiori di C0, si può arrivare rispettivamente a
quasi la tensione di fase a interruttore aperto e alla metà ad
interruttore chiuso.

Se vai a misurare con un tester vedi valori più bassi perchè ci aggiungi
l'impedenza di questo.


Ciao,
AleX

[FIDOCAD]
FJC B 0.5
MC 65 20 0 0 480
MC 80 65 0 0 480
MC 50 65 0 0 480
LI 55 60 65 50 0
LI 65 50 75 60 0
LI 65 50 65 40 0
LI 50 65 55 60 0
LI 75 60 80 65 0
MC 135 20 1 0 750
MC 180 25 0 0 115
LI 135 20 180 20 0
LI 180 20 180 25 0
LI 180 35 180 40 0
LI 180 40 125 40 0
LI 65 20 120 20 0
LI 80 85 105 85 0
LI 105 85 105 40 0
LI 105 40 125 40 0
LI 145 75 205 75 0
LI 145 75 135 75 0
FCJ 0 0 3 2 1 0
LI 215 75 205 75 0
FCJ 0 0 3 2 1 0
MC 170 50 1 0 170
MC 155 50 1 0 170
MC 165 85 1 0 170
LI 155 50 155 20 0
LI 170 50 170 40 0
LI 155 60 155 75 0
LI 170 60 170 75 0
LI 165 85 165 75 0
LI 165 95 165 100 0
MC 165 100 0 0 040
MC 65 60 0 0 040
LI 65 60 65 50 0
SA 65 50 0
SA 155 20 0
SA 170 40 0
SA 155 75 0
SA 170 75 0
SA 165 75 0
TY 145 50 4 3 0 0 0 * C1
TY 175 50 4 3 0 0 0 * C2
TY 170 85 4 3 0 0 0 * C0
TY 185 30 4 3 0 0 0 * carico
TY 75 25 4 3 0 0 0 * Vf1
TY 85 65 4 3 0 0 0 * Vf2
TY 30 75 4 3 0 0 0 * Vf3
TY 175 70 4 3 0 0 0 * struttura metallica
AleX
2015-01-22 21:10:04 UTC
Permalink
Post by LAB
Anche con un interruttore bipolare avresti dispersione
quando la lampada è accesa.
Vero. Però è la metà di quella a lampada spenta e infatti non se ne è
accorto.

Ciao,
AleX
blisca
2015-01-22 10:39:43 UTC
Permalink
Post by AleX
Post by blisca
quindi figuriamoci con lampadina spenta
A lampadina spenta c'è comunque il campo elettrico e l'accoppiamento
capacitivo sulla struttura.
intendevo il solo effetto induttivo
f***@libero.it
2015-01-23 13:32:34 UTC
Permalink
Post by blisca
Post by AleX
Post by blisca
quindi figuriamoci con lampadina spenta
A lampadina spenta c'è comunque il campo elettrico e l'accoppiamento
capacitivo sulla struttura.
intendevo il solo effetto induttivo
A parte l'avvolgimento primario realizzato con un doppino,
il secondario dov'e'?
ishka
2015-01-22 01:35:29 UTC
Permalink
Post by blisca
non ho capito
si capisco e mi scuso, sia con te che con gli altri che seguono il discorso

ho usato il termine erroneo da persona comune quello che si nota e' una
tensione, se volessi valutare anche la corrente la dovrei misurare e di
certo non con un cercafase
Post by blisca
la corrente indotta ce l'hai in caso di campo magnetico dovuto a
altraconsistente corrente che scorre nel filo della lampada quando
questa è accesa
Dire "sullo stelo circola" e parlare di corrente indotto mi sembra un pò
sbagliato.
si esatto
Post by blisca
A me pare che sullo stelo tu abbia giusto un pò di tensione
esatto
Post by blisca
Non è semplicemente una dispersione dovuta a degradato isolamento di
qualcosa?
e' la cosa che ho pensato per prima, ho smontato il tutto e sostituito
il cavo elettrico con uno nuovo di pacca, messo pure spina ed
interruttore nuovi, ho poi per curiosita' messo due cappellotti a vite
per isolare due capi del cavo infilato la spina nella presa e messo il
cercafase sullo stelo e con somma sorpresa si accende.

Ho poi provato ad isolare lo stelo prolunga ed a spina collegata ho
toccato lo stelo della base e il cercafase si e' illuminato,
fortuitamente ho spostato il cavo e l'intensita luminosa del cercafase
si e' abbassata... ho pensato ad un accoppiamento induttivo, ho fatto
alcune spire con il cavo della lampada intorno allo stelo e l'intensita'
luminosa del cercafase e' aumentata,
Post by blisca
Non hai un tester in grado di misurare le decine di Megaohm per vedere
se tra lo stelo e i due poli della spina non ci sia una certa
resistenza ,invece di un isolamento che se tutto è ok darà resistenza
non misurabile?
no, ma poi cosa dovrei misurare la resistenza della guaina ?
Che isolamento hanno le guaine dei fili elettrici? Questa e' una
piattina con conduttore da 0.75 messo in una seconda guaina nera, quindi
con doppio isolante, ed e' nuova, quindi neanche a dire che sia
consumata o che ci sia passata tanta corrente da far elettromigrare il
metallo nella guaina.

Secondo me e' puro accoppiamento induttivo, ma non ho molta pratica, e'
possibile che avvenga solo con una fase? Quindi a circuito aperto?
Perche' se chiudo il circuito la cosa sparisce
LAB
2015-01-22 17:21:40 UTC
Permalink
È accoppiamento capacitivo. Se arrivano entrambe le fasi, hai due
condensatori verso lo stelo. Essendo i 230V bilanciati, la somma
è zero.
Se arriva una fase sola, quello che passa rimane.


--
blisca
2015-01-22 18:21:08 UTC
Permalink
Post by LAB
È accoppiamento capacitivo. Se arrivano entrambe le fasi, hai due
condensatori verso lo stelo. Essendo i 230V bilanciati, la somma
è zero.
Se arriva una fase sola, quello che passa rimane.
adesso,non è il mio campo,ma sicuro che i 230V siano bilanciati?
direi di no,la fase si muove,il neutro è fermo praticamente a potenziale
di terra

ma sto stelo non potevi farlo di legno??
LAB
2015-01-22 23:16:02 UTC
Permalink
Qui abbiamo fase-fase, quindi è bilanciata. La somma di solo due
fasi, però, non è uguale al potenziale del neutro (non
distribuito)... Uhmm... qualcosa rimane...


--
blisca
2015-01-23 18:13:28 UTC
Permalink
Post by LAB
Qui abbiamo fase-fase, quindi è bilanciata. La somma di solo due
fasi, però, non è uguale al potenziale del neutro (non
distribuito)... Uhmm... qualcosa rimane...
uscendo un pò dal tema
ma qual'è il vantaggio di avere fase e fase,per chi produce e chi utilizza?
AleX
2015-01-24 00:12:28 UTC
Permalink
uscendo un pò dal tema
ma qual'Ú il vantaggio di avere fase e fase,per chi produce e chi
utilizza?
Non è questione di vantaggio, ma di residuati storici ;-)

In passato c'era la distinzione "illuminazione" e "forza motrice" (per i
dispositivi più "energivori" per l'epoca) con fatturazioni separate.
La distribuzione era monofase/trifase con 125V di tensione di fase
(usata per l'"illuminazione") e il 220V, per la "forza motrice", di
tensione concatenata (ricavato quindi da una coppia di fasi).

(la cosa era sensata se si pensa alla sezione dei fili, lo svantaggio
era quello di avere tensioni diverse alle prese, altro che usare prese
bipasso ;-) ).


Per di più, prima della nascita di ENEL (1962) esistevano molte aziende
con le proprie centrali elettriche e reti di distribuzione: era in uso
anche un altro valore di tensione in uso, il 160/275. ("tensione
consentita", si legge).

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1949-03-08;105

(Non so se in quelle reti il 160/275 era usato alla maniera attuale del
220/380 o invece come il 125/220).

Con la normalizzazione a 220/380 (ora 230/400), nella maggioranza delle
civili abitazioni hanno tolto una fase e la distinzione "luce" / "f.m.".

In alcune zone però (vedi appunto Roma in rete ACEA), la distribuzione è
rimasta a 127/220 quindi per far avere a tutti gli utenti la tensione
monofase normalizzata, usano quella concatenata.

In una fase transitoria, probabilmente, è risultata la scelta più
rapida, non dovendo cambiare i trasformatori in cabina (che stiano
usando gli stessi trasformatori di quarant'anni fa? ), a patto che
l'utente non necessiti di alimentare motori a 380

La stessa cosa non aveva senso ovviamente farla sulle reti 160/275.

Ciao,
AleX

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