Non e' proprio cosi'........
Dal sito Agenzia Nazionale Protezione Ambientale www.anpa.it
Paolo
2.4 Cenni sui nuovi decreti sul limiti
Oggi è in fase di emanazione il decreto relativo ai "limiti di esposizione,
ai valori di attenzione e agli obiettivi di qualità per la tutela della
salute della popolazione nei confronti dei campi elettromagnetici generati a
frequenze o da impianti fissi non contemplate dal DM 381/98" ossia con
frequenza fino a 100 kHz, che comprendono tra gli altri anche i campi
generati da sorgenti operanti alla frequenza nominale di 50 Hz.
Per quanto riguarda i limiti di esposizione, i valori proposti dalla nuova
normativa rimangono sostanzialmente uguali a quelli proposti dall'ICNIRP e
raccomandati a livello comunitario.
L'orientamento innovativo del decreto è rappresentato dalla definizione di
valori di attenzione e obiettivi di qualità. Infatti, al fine di poter
tenere conto anche dei possibili effetti a lungo termine, nel rispetto di
questo nuovo approccio nazionale, in corrispondenza di edifici adibiti a
permanenze non inferiori a quattro ore, non deve essere superato il valore
di cautela di 0,5 µT per l'induzione magnetica, da intendersi come valore
medio annuale di esposizione. Non deve essere in ogni caso superato il
valore di 2 µT per ogni intervallo di 0,1 s.
Inoltre viene definito un obiettivo di qualità pari a 0,2 µT per l'induzione
magnetica, da intendersi come valore medio annuale di esposizione e da
rispettare nella progettazione di nuove linee ed installazioni elettriche e
nella costruzione di nuovi edifici in prossimità di linee ed installazioni
elettriche già presenti nel territorio, nonché di spazi dedicati all'
infanzia.
L'orientamento italiano verso questi valori di cautela e obiettivi di
qualità è supportato dalle seguenti considerazioni.
Dalla lettura dei rapporti dell'Istituto Superiore di Sanità ISTISAN n.95/29
e n.98/31 sembra emergere, in base alla evidenza scientifica, una relazione
tra campi ELF e leucemie infantili per valori di esposizione già dell'ordine
di 0,2 - 0,3 µT.
Inoltre, sempre a supporto di tale valutazione, si può citare un altro
importante documento nazionale "Documento congiunto dell'ISS e dell'ISPESL
sulla problematica della protezione dei lavoratori e della popolazione dalle
esposizioni a campi elettrici e magnetici ed a campi elettromagnetici a
frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz".
In tale documento, valutazioni di tipo statistico, che partono dall'
assunzione che esiste un valore di rischio relativo degli esposti a livelli
superiori a 0,2 µT rispetto agli esposti a livelli inferiori, come suggerito
dalle evidenze scientifiche (vedi rapporti ISTISAN), portano ad affermare
che "per esposizioni superiori a 0,6 µT il rischio aggiuntivo supera il
rischio di fondo di mortalità per leucemia infantile e, in corrispondenza di
esposizioni più elevate, superiori a circa 2 µT, il rischio aggiuntivo
supera il valore del tasso di mortalità per cause accidentali (quest'ultimo
particolarmente rilevante in età pediatrica)".
Da queste affermazioni, appare plausibile e condivisibile l'adozione di
valori limite nazionali di ordine di grandezza comparabile.
Studi condotti a livello internazionale indicano in 0,1 µT il valore di
fondo presente nelle maggiori città industrializzate (in piccoli centri o
aree rurali risulta circa la metà). Una indagine conoscitiva svolta dall'
ARPA Piemonte a Torino conferma queste indicazioni, rilevando un livello
medio di campo magnetico tra 0,15 e 0,25 µT in funzione della densità
abitativa dell'area e un livello medio per tutta la città di Torino pari a
0,19 µT. Pertanto, la fissazione dei limiti sopra indicati verrebbe a
confrontarsi con valori di fondo già riscontrabili nelle nostre città.