Discussione:
Generatore impulso infinitesimo
(troppo vecchio per rispondere)
Marco
2005-01-02 23:01:35 UTC
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Tra i tanti metodi suggeritimi per disturbare il funzionamento di un oggetto
"elettronico" mi è stato suggerito un impulso di durata infinitesima.
Mi sono documentato su google, per quanto riguarda l'EMP,ma a questo punto
mi chiedo come ottenere tale impulso?
Probabilmente un opportuno dimensionamento di un consendatore e i suoi
componenti mi consentirebbero di ottenere una "tau" molto piccola, ma non
credo di arrivare all'impulso infinitesimo che mi occorre.
Inoltre l'oggetto "disturbatore "deve essere portatile, quindi non posso
avere elevate tesioni/correnti
Infine, la scarica del condensatore come scintilla non posso usarla perchè
fa rumore.
Dunque...nessuno ha idea di cosa posso usare, o di come posso costruire
qualcosa adatto al miom scopo.

PS: vedi vari post sulle microonde e sulla radiofrequenza di qualche giorno
fa.
Strelnikov
2005-01-03 07:34:45 UTC
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Uno scaricatore a gas siemens tipo quelli degli accendigas genera un sacco
di "rumore" EMI. Per quanto riguarda la ripidità di un fronte, prova a
confrontare i datasheet dei transzorb o transil, tipo la serie P6K.....,
hanno tempi di chiusura velocisimi.

Ciao

OlMirko
Marco
2005-01-03 09:32:25 UTC
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Post by Strelnikov
Uno scaricatore a gas siemens tipo quelli degli accendigas genera un sacco
di "rumore" EMI. Per quanto riguarda la ripidità di un fronte, prova a
confrontare i datasheet dei transzorb o transil, tipo la serie P6K.....,
hanno tempi di chiusura velocisimi.
Ciao
OlMirko
Che cos'è uno scaricatore a gas?
Intendi quello chefa le scintille negli accendigas elettronici (non
piezoelettrici).
COn quello ho gia provato, ma non ho ottenuto niente di niente. Diversamente
con ilm piezoelettrico, che genera molte piu interferenze.
Suppongo che l'accendigas elettronico generi si degli archi, ma che la
corrente sia moltopiu debole del piezoelettrico.
Suggerisci quindi di amplificare il segnale in uscita, ancichè di far
scoccare la scintilla?
Strelnikov
2005-01-03 10:09:10 UTC
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Post by Marco
Che cos'è uno scaricatore a gas?
Intendi quello chefa le scintille negli accendigas elettronici (non
piezoelettrici).
COn quello ho gia provato, ma non ho ottenuto niente di niente. Diversamente
con ilm piezoelettrico, che genera molte piu interferenze.
Suppongo che l'accendigas elettronico generi si degli archi, ma che la
corrente sia moltopiu debole del piezoelettrico.
Suggerisci quindi di amplificare il segnale in uscita, ancichè di far
scoccare la scintilla?
Si, sono quelli. Hanno la proprietà di essere molto veloci, e di aver una
curva caratteristica che "rientra" (cioè, una volta innescati la tensione ai
loro capi scende a valori molto più bassi del livello d'innesco). La
corrente che possono maneggiare è certamente molto ma molto maggiore di
quella che può generare un piezo. Si tratta di aumentare adlibitum il valore
del condensatore che ci scarichi dentro (naturalmente gli scaricatori
avranno un limite in Joule dell'energia che ci puoi far passare, cfr.
datasheet). Poi, la corrente di scarica può essere fatta passare, come negli
accendigas, nel primario di un trasformatore elevatore il quale a sua volta
genera scintille, oppure si potrebbe costruire una specie di sonda con
qualche spira in cima, dove farcela passare. In questo secondo caso
l'induttanza sarebbe molto minore di quella del primario di un t. elev. a
ferrite, perciò i fronti sarebbero mostruosamente più ripidi.

Ciao

OlMirko
Marco
2005-01-03 10:42:04 UTC
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Post by Strelnikov
Post by Marco
Che cos'è uno scaricatore a gas?
Intendi quello chefa le scintille negli accendigas elettronici (non
piezoelettrici).
COn quello ho gia provato, ma non ho ottenuto niente di niente. Diversamente
con ilm piezoelettrico, che genera molte piu interferenze.
Suppongo che l'accendigas elettronico generi si degli archi, ma che la
corrente sia moltopiu debole del piezoelettrico.
Suggerisci quindi di amplificare il segnale in uscita, ancichè di far
scoccare la scintilla?
Si, sono quelli. Hanno la proprietà di essere molto veloci, e di aver una
curva caratteristica che "rientra" (cioè, una volta innescati la tensione ai
loro capi scende a valori molto più bassi del livello d'innesco). La
corrente che possono maneggiare è certamente molto ma molto maggiore di
quella che può generare un piezo. Si tratta di aumentare adlibitum il valore
del condensatore che ci scarichi dentro (naturalmente gli scaricatori
avranno un limite in Joule dell'energia che ci puoi far passare, cfr.
datasheet). Poi, la corrente di scarica può essere fatta passare, come negli
accendigas, nel primario di un trasformatore elevatore il quale a sua volta
genera scintille, oppure si potrebbe costruire una specie di sonda con
qualche spira in cima, dove farcela passare. In questo secondo caso
l'induttanza sarebbe molto minore di quella del primario di un t. elev. a
ferrite, perciò i fronti sarebbero mostruosamente più ripidi.
Ciao
OlMirko
Uh.....dunque stasera vado in mesticheria ne acquisto uno e lo depredo.
Quando parli di "qualche spira" alludi a un "antenna"?
Nel senso che se faccio passare gli impulsi in un antenna fatta a pennello,
riuscirò con quell'eggeggio a creare dei bei disturbi senza fare scintille?
Strelnikov
2005-01-03 11:05:16 UTC
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Post by Marco
Uh.....dunque stasera vado in mesticheria ne acquisto uno e lo depredo.
Quando parli di "qualche spira" alludi a un "antenna"?
Nel senso che se faccio passare gli impulsi in un antenna fatta a pennello,
riuscirò con quell'eggeggio a creare dei bei disturbi senza fare scintille?
Secondo me si. Naturalmente saranno disturbi impulsivi molto brevi. Nessuno
può prevedere il livello di immunità EMC dell'apparecchio che intendi
disturbare... Inoltre potrebbe essere particolarmente sensibile a un ben
preciso tipo di EMI (irradiate, (via etere) o condotte (sui cavi), ESD
(scariche elettrostatiche), surge (sovratensioni transitorie paragonabili
all'effetto di un fulmine che cade vicino)...
Per realizzare la sonda, ricorda di portare la corrente fino alle spire vere
e proprie attraverso due conduttori che descrivano un'area la più bassa
possibile (come ad esempio un cavetto schermato o un twisted pair, una
coppia di fili "attorcigliata" col trapano), e che reggano la tensione (sui
250V più la sovratensione generata dal veloce transitorio dello scaricatore
e dall'induttanza del circuito). Un cavetto serie RG, tipo il 58 o il 174,
sarebbero l'ideale. Se il circuito fosse più sensibile alle ESD che alle
emissioni irradiate, invece, potrebbe risultare più efficace tenere anche il
trasformatore elevatore, e cercare di collegare la massa (un capo del
secondario, come ad es. la carcassa metallica dell'accendigas) alla massa
del circuito o a terra se queste coincidono.
Marco
2005-01-03 11:11:32 UTC
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Post by Strelnikov
Post by Marco
Uh.....dunque stasera vado in mesticheria ne acquisto uno e lo depredo.
Quando parli di "qualche spira" alludi a un "antenna"?
Nel senso che se faccio passare gli impulsi in un antenna fatta a pennello,
riuscirò con quell'eggeggio a creare dei bei disturbi senza fare scintille?
Secondo me si. Naturalmente saranno disturbi impulsivi molto brevi. Nessuno
può prevedere il livello di immunità EMC dell'apparecchio che intendi
disturbare... Inoltre potrebbe essere particolarmente sensibile a un ben
preciso tipo di EMI (irradiate, (via etere) o condotte (sui cavi), ESD
(scariche elettrostatiche), surge (sovratensioni transitorie paragonabili
all'effetto di un fulmine che cade vicino)...
Per realizzare la sonda, ricorda di portare la corrente fino alle spire vere
e proprie attraverso due conduttori che descrivano un'area la più bassa
possibile (come ad esempio un cavetto schermato o un twisted pair, una
coppia di fili "attorcigliata" col trapano), e che reggano la tensione (sui
250V più la sovratensione generata dal veloce transitorio dello scaricatore
e dall'induttanza del circuito). Un cavetto serie RG, tipo il 58 o il 174,
sarebbero l'ideale. Se il circuito fosse più sensibile alle ESD che alle
emissioni irradiate, invece, potrebbe risultare più efficace tenere anche il
trasformatore elevatore, e cercare di collegare la massa (un capo del
secondario, come ad es. la carcassa metallica dell'accendigas) alla massa
del circuito o a terra se queste coincidono.
Gentilissimo!
Grazie di tutto.
Sperimenterò
Marco
2005-01-03 18:17:36 UTC
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Ho provato con il piezoelettrico e ho disturbi a sfare!...
Con quello elettronico niente...neanche un graffio.
Come mai?

Un altra cosa.
Tu come faresti a inviare il disturbo senza far scoccare la scintilla?
Marco
2005-01-03 18:26:04 UTC
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Dunque ho acquistato un accendigas elettronico (non piezo) l'ho
aperto....e vedo il trasformatore che dicevi te.
A valle del trasformatore, prima del punto dive scocca la scintilla, c'è un
condensatore.
E' quello il condensatore che suggerisci di aumentare?
Non ho ben chiaro il funzionamento del di questo dispositivo (accendigas).
Ipotizzo che il circuito a monte di tutto sia un generatore di segnale (non
so che tipo di segnale), e che l'avvolgimento abbia il compito di elevare
questo segnale.
Il segnale elevato carica il condensatore, e quando la carica interna del
condensatore da luogo a una differenza di potenziale sufficiente a vincere
la resistenza di quei 2 mm di aria, la scintilla scocca e iltutto ricomincia
da capo.
Ho detto bene?

Se ho detto bene, aumentando la capacità, la frequenza con cui avvengono le
scariche diminuisce, ma esse divengono piu intense e invece di 2mm posso
aumentare la distanza tra gli "elettrodi"?

Se non volessi far scoccare la scintilla, ma volessi generare un disturbo in
frequenza (con un induttanza come antenna), la scarica del condensatore
diverrebbe a mio avviso non piu immediata, e perderei la particolarità tanto
ricercata di avere degli impulsi brevissimi.
Strelnikov
2005-01-04 08:08:18 UTC
Permalink
Post by Marco
Dunque ho acquistato un accendigas elettronico (non piezo) l'ho
aperto....e vedo il trasformatore che dicevi te.
A valle del trasformatore, prima del punto dive scocca la scintilla, c'è un
condensatore.
E' quello il condensatore che suggerisci di aumentare?
No, se è a valle ed è di qualche kV serve ad aumentare l'energia della
scarica, in quanto prima si carica e poi, una volta ionizzata l'aria, si
svuota nella scarica. Aumentandolo non aumenti in ogni caso la lunghezza
(mm) della scarica stessa. Quello che dico io è un condensatore posto a
monte del trasformatore, che si svuota nel primario quando lo scaricatore a
gas innesca.

[FIDOCAD ]
MC 145 85 0 0 500
MC 130 165 1 0 170
LI 130 165 130 155
LI 130 85 145 85
MC 100 60 1 0 080
LI 100 60 100 50
LI 100 50 65 50
MC 100 100 0 0 579
LI 100 70 100 100
LI 100 120 100 155
LI 130 85 100 85
LI 145 155 130 155
LI 100 155 100 185
LI 100 185 130 185
LI 130 185 130 175
LI 100 185 65 185
SA 100 85
SA 100 185
MC 200 115 1 0 170
LI 180 85 220 85
LI 180 155 220 155
LI 200 125 200 155
LI 200 115 200 85
SA 200 85
SA 200 155
TY 40 115 5 3 0 0 0 * V. PRIM.



Un circuito autooscillante eleva la tensione della batteria caricando C1;
quando la tensione supera quella di innesco dello scaricatore, il C si
svuota nel primario di un trasf. elevatore. Entro certi limiti, aumentando
l'energia e quindi la corrente con cui carichi di energia la ferrite di
questo trasf, aumenti la tensione che otterrai sul secondario quando si
svuoterà. Entro certi limiti, perché a un certo punto saturerai la ferrite
stessa, e aumentando l'energia nel primario non aumenterai più quella sul
secondario. Sembra strano che aumentando la C aumenti la tensione
secondaria, ma è presto spiegato: se applichi una tensione ai capi di una L,
la corrente della L sale linearmente (posto che la V stia ferma); peccato
che invece nel frattempo il C si svuoti abbassando la V primaria. Il tuo
scopo è quello di fare in modo che la I primaria raggiunga il valore più
alto possibile (a patto di essere lontani dal punto di saturazione,
l'energia che immagazzini nel ferro vale E=1/2L*I^2).Tutta l'energia che
riesci a immagazzinare nel nucleo, appena smetti di caricarlo, non può
rimanere imprigionata, ma si libererà o sotto forma di scarica (i due
avvolgimenti aumenteranno la loro tensione ai capi in ragione del numero di
spire finché avverrà la scarica in aria o cederà l'isolamento del T) oppure
se la scarica non può avvenire, sotto forma di RF.
Post by Marco
Non ho ben chiaro il funzionamento del di questo dispositivo (accendigas).
Ipotizzo che il circuito a monte di tutto sia un generatore di segnale (non
so che tipo di segnale), e che l'avvolgimento abbia il compito di elevare
questo segnale.
Il segnale elevato carica il condensatore, e quando la carica interna del
condensatore da luogo a una differenza di potenziale sufficiente a vincere
la resistenza di quei 2 mm di aria, la scintilla scocca e iltutto ricomincia
da capo.
Ho detto bene?
Se ho detto bene, aumentando la capacità, la frequenza con cui avvengono le
scariche diminuisce, ma esse divengono piu intense e invece di 2mm posso
aumentare la distanza tra gli "elettrodi"?
Si, ma parliamo del C sul primario.
Post by Marco
Se non volessi far scoccare la scintilla, ma volessi generare un disturbo in
frequenza (con un induttanza come antenna), la scarica del condensatore
diverrebbe a mio avviso non piu immediata, e perderei la particolarità tanto
ricercata di avere degli impulsi brevissimi.
Au contraire.
L'induttanza di magnetizzazione del tuo trasf elevatore, essendo questo
dotato di ferro, è molto più elevata di quella che ottieni anche con
parecchie spire in aria. Tanto più elevta la L, tanto più stirato nel tempo
l'impulso.
Se intendi mantenere il T elevatore, concludendo, aumenta quanto possibile
il C primario (prova a raddoppiarlo o triplicarlo), elimina il C secondario
e distanzia al massimo gli elettrodi del secondario, anche a costo di non
aver la scarica. Se il T elevatore è resinato e costruito a gole, non
dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) scaricare internamente. Se invece
intendi provare senza T secondario, costruisci la sonda come detto e aumenta
il C primario ad libitum.
Fammi sapere...

Ciao
OMirko
Marco
2005-01-04 13:03:14 UTC
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Post by Strelnikov
Au contraire.
L'induttanza di magnetizzazione del tuo trasf elevatore, essendo questo
dotato di ferro, è molto più elevata di quella che ottieni anche con
parecchie spire in aria. Tanto più elevta la L, tanto più stirato nel tempo
l'impulso.
Se intendi mantenere il T elevatore, concludendo, aumenta quanto possibile
il C primario (prova a raddoppiarlo o triplicarlo), elimina il C secondario
e distanzia al massimo gli elettrodi del secondario, anche a costo di non
aver la scarica. Se il T elevatore è resinato e costruito a gole, non
dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) scaricare internamente. Se invece
intendi provare senza T secondario, costruisci la sonda come detto e aumenta
il C primario ad libitum.
Fammi sapere...
Ciao
OMirko
Dunque ho individuato il condensatore sul primario. E' l'unico condensatore
del circuito ed è un parallelepipedo in poliestere probabilmente.

Se ho ben capito dunque: sonda = trasf. elevatore?
Se lascio il trasformatore elevatore, sarà lui a farmi da "antenna" e a
irradiare una rf nell'etere (previo distanza ragguardevole tra i capi del
secondario).
Se ho detto bene, non ha senso che lo tolga, e tanto vale usare quello?
Nelle suddette condizioni dovrei misurare una rf. Non dico di misurarla con
esattezza, ma avvicinando la sonda dell'oscilloscopio nella zona del
secondario senza toccare nulla dovrei avere dei picchi di tensione.
Non mi torna molto il fatto che il secondario "irradi", in quanto i suoi
capi sono scollegati...
Forse non mi torna perchè ho sbagliato le mie supposizioni.
Marco
2005-01-04 13:17:05 UTC
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Post by Strelnikov
Post by Marco
Dunque ho acquistato un accendigas elettronico (non piezo) l'ho
aperto....e vedo il trasformatore che dicevi te.
A valle del trasformatore, prima del punto dive scocca la scintilla, c'è un
condensatore.
E' quello il condensatore che suggerisci di aumentare?
No, se è a valle ed è di qualche kV serve ad aumentare l'energia della
scarica, in quanto prima si carica e poi, una volta ionizzata l'aria, si
svuota nella scarica. Aumentandolo non aumenti in ogni caso la lunghezza
(mm) della scarica stessa. Quello che dico io è un condensatore posto a
monte del trasformatore, che si svuota nel primario quando lo scaricatore a
gas innesca.
[FIDOCAD ]
MC 145 85 0 0 500
MC 130 165 1 0 170
LI 130 165 130 155
LI 130 85 145 85
MC 100 60 1 0 080
LI 100 60 100 50
LI 100 50 65 50
MC 100 100 0 0 579
LI 100 70 100 100
LI 100 120 100 155
LI 130 85 100 85
LI 145 155 130 155
LI 100 155 100 185
LI 100 185 130 185
LI 130 185 130 175
LI 100 185 65 185
SA 100 85
SA 100 185
MC 200 115 1 0 170
LI 180 85 220 85
LI 180 155 220 155
LI 200 125 200 155
LI 200 115 200 85
SA 200 85
SA 200 155
TY 40 115 5 3 0 0 0 * V. PRIM.
Un circuito autooscillante eleva la tensione della batteria caricando C1;
quando la tensione supera quella di innesco dello scaricatore, il C si
svuota nel primario di un trasf. elevatore. Entro certi limiti, aumentando
l'energia e quindi la corrente con cui carichi di energia la ferrite di
questo trasf, aumenti la tensione che otterrai sul secondario quando si
svuoterà. Entro certi limiti, perché a un certo punto saturerai la ferrite
stessa, e aumentando l'energia nel primario non aumenterai più quella sul
secondario. Sembra strano che aumentando la C aumenti la tensione
secondaria, ma è presto spiegato: se applichi una tensione ai capi di una L,
la corrente della L sale linearmente (posto che la V stia ferma); peccato
che invece nel frattempo il C si svuoti abbassando la V primaria. Il tuo
scopo è quello di fare in modo che la I primaria raggiunga il valore più
alto possibile (a patto di essere lontani dal punto di saturazione,
l'energia che immagazzini nel ferro vale E=1/2L*I^2).Tutta l'energia che
riesci a immagazzinare nel nucleo, appena smetti di caricarlo, non può
rimanere imprigionata, ma si libererà o sotto forma di scarica (i due
avvolgimenti aumenteranno la loro tensione ai capi in ragione del numero di
spire finché avverrà la scarica in aria o cederà l'isolamento del T) oppure
se la scarica non può avvenire, sotto forma di RF.
Post by Marco
Non ho ben chiaro il funzionamento del di questo dispositivo
(accendigas).
Post by Strelnikov
Post by Marco
Ipotizzo che il circuito a monte di tutto sia un generatore di segnale (non
so che tipo di segnale), e che l'avvolgimento abbia il compito di elevare
questo segnale.
Il segnale elevato carica il condensatore, e quando la carica interna del
condensatore da luogo a una differenza di potenziale sufficiente a vincere
la resistenza di quei 2 mm di aria, la scintilla scocca e iltutto ricomincia
da capo.
Ho detto bene?
Se ho detto bene, aumentando la capacità, la frequenza con cui avvengono le
scariche diminuisce, ma esse divengono piu intense e invece di 2mm posso
aumentare la distanza tra gli "elettrodi"?
Si, ma parliamo del C sul primario.
Post by Marco
Se non volessi far scoccare la scintilla, ma volessi generare un
disturbo
Post by Strelnikov
Post by Marco
in
frequenza (con un induttanza come antenna), la scarica del condensatore
diverrebbe a mio avviso non piu immediata, e perderei la particolarità tanto
ricercata di avere degli impulsi brevissimi.
Au contraire.
L'induttanza di magnetizzazione del tuo trasf elevatore, essendo questo
dotato di ferro, è molto più elevata di quella che ottieni anche con
parecchie spire in aria. Tanto più elevta la L, tanto più stirato nel tempo
l'impulso.
Se intendi mantenere il T elevatore, concludendo, aumenta quanto possibile
il C primario (prova a raddoppiarlo o triplicarlo), elimina il C secondario
e distanzia al massimo gli elettrodi del secondario, anche a costo di non
aver la scarica. Se il T elevatore è resinato e costruito a gole, non
dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) scaricare internamente. Se invece
intendi provare senza T secondario, costruisci la sonda come detto e aumenta
il C primario ad libitum.
Fammi sapere...
Ciao
OMirko
Staccato il codensatore sul secondario.
Con la sonda dell'oscilloscopio misuro in aria picchi di 2 volt a 8cm di
distanza dalla bobina.
Stasera provero come da tuo consiglio ad aumentare la capacità sul primario.

Credo di non sbagliare se dico che con un opportuna bobina fatta apposta,
otterrò risultati migliori...:-)
Marco
2005-01-04 13:26:09 UTC
Permalink
Esito di tutto cio:
Momentaneamente neanche l'ombra di un disturbo nel dispositivo che volevo
disturbare.

PS: non è un oggetto particolamente protetto contro i disturbi. Come ripeto,
sfregando insieme i cavi della batteria della macchina, esso ne risente.
Come a volte anche l'accensione di un elettrodomestico (frigorifero).
Strelnikov
2005-01-04 14:35:57 UTC
Permalink
Qualsiasi induttanza, dopo essere stata caricata, se lasciata aperta si
libera della propria energia elevando la tensione ai suoi capi fino a
disperderla in un modo o nell'altro.
Per quanto riguarda il T elevatore, potrebbe disperdere la propria energia
sotto forma di RF, ma io ti proponevo di utilizzarlo per provocare scariche
pseudo-ESD. In questo caso dovresti collegare un capo del secondario a un
conduttore comune a una parte del circuito da disturbare, (potrebbe essere
terra se il circuito la prevede, oppure la sua carcassa metallica) e
applicare l'altro capo del secondario (tenendolo tramite un puntale ad alta
tensione anche autocostruito) a parti esposte del circuito medesimo (fili
anche isolati, parti isolanti o metalliche). La eventuale sonda per generare
disturbi irradiati invece andrebbe a sostituire in toto il T elev. .
Potrebbe essere costituita a es. da una striscia di vetronite con in cima
una decina di spire, oppure le spire potrebbero venire avvolte in prossimità
del condensatore.
Se il frigorifero influenza l'apparecchio, il suo punto debole sono quasi
certamente le interferenze condotte. Si potrebbe inventare un generatore di
surge.... Riguardo alla batteria d'auto, quando provochi cortocircuiti
scorrono parecchie centinaia di ampere... la cosa si potrebbe simulare con
una sonda come sopra, scaricandoci dentro un grosso condensatore
elettrolitico di quelli per scariche violente, tipo photoflash, tramite un
grosso scr innescato da un diac se lo scaricatore da solo cedesse. Per
quanto riguarda la forma dell'impulso che genererai, essa sarà sempre e
comunque quella di un'oscillazione smorzata, ed è alla durata di questa che
ci dovremo riferire.


Ciao

OlMirko
Marco
2005-01-04 16:16:24 UTC
Permalink
Post by Strelnikov
Qualsiasi induttanza, dopo essere stata caricata, se lasciata aperta si
libera della propria energia elevando la tensione ai suoi capi fino a
disperderla in un modo o nell'altro.
Per quanto riguarda il T elevatore, potrebbe disperdere la propria energia
sotto forma di RF, ma io ti proponevo di utilizzarlo per provocare scariche
pseudo-ESD. In questo caso dovresti collegare un capo del secondario a un
conduttore comune a una parte del circuito da disturbare, (potrebbe essere
terra se il circuito la prevede, oppure la sua carcassa metallica) e
applicare l'altro capo del secondario (tenendolo tramite un puntale ad alta
tensione anche autocostruito) a parti esposte del circuito medesimo (fili
anche isolati, parti isolanti o metalliche). La eventuale sonda per generare
disturbi irradiati invece andrebbe a sostituire in toto il T elev. .
Potrebbe essere costituita a es. da una striscia di vetronite con in cima
una decina di spire, oppure le spire potrebbero venire avvolte in prossimità
del condensatore.
Se il frigorifero influenza l'apparecchio, il suo punto debole sono quasi
certamente le interferenze condotte. Si potrebbe inventare un generatore di
surge.... Riguardo alla batteria d'auto, quando provochi cortocircuiti
scorrono parecchie centinaia di ampere... la cosa si potrebbe simulare con
una sonda come sopra, scaricandoci dentro un grosso condensatore
elettrolitico di quelli per scariche violente, tipo photoflash, tramite un
grosso scr innescato da un diac se lo scaricatore da solo cedesse. Per
quanto riguarda la forma dell'impulso che genererai, essa sarà sempre e
comunque quella di un'oscillazione smorzata, ed è alla durata di questa che
ci dovremo riferire.
Ciao
OlMirko
Dunque, per generarenun disturbo in RF non è necessario disposse di alta
tensione?
L'importante è che il condensatore scarichi istantaneamente sull'induttanza,
ed essa irradierà nell'etere.
Mi chiedo se l'alta frequenza è ottenibile in funzione dell'induttanza, o
del generatore di segnale che ho tuttora (accendigas senza il Trasformatore
per alta tens.)
Strelnikov
2005-01-05 07:41:03 UTC
Permalink
Post by Marco
Post by Strelnikov
Dunque, per generarenun disturbo in RF non è necessario disposse di alta
tensione?
Come hai potuto constatare cortocircuitando la batt. al piombo, no...
Post by Marco
L'importante è che il condensatore scarichi istantaneamente
sull'induttanza,
ed essa irradierà nell'etere.
Mi chiedo se l'alta frequenza è ottenibile in funzione dell'induttanza, o
del generatore di segnale che ho tuttora (accendigas senza il
Trasformatore
per alta tens.)
Certo che è in funzione dell'induttanza, e della capacità che viene a
trovarsi in serie. Se non riapri il circuito tra elettrolitico e induttanza
dopo averla caricata, il circuito oscillerà smorzandosi a una freq. molto
bassa (l'energia continua a passare tra il C e la L e ad ogni scambio ne
viene persa un po', finché viene consumata tutta). Se invece riapri il
circuito, questa oscillazione avviene a una F determinata dalla L e dalle C
parassite, che sono molto basse, perciò la F sarà molto alta.

Da qui in poi passo la palla a qualche esperto di RF....


Ciao

OlMirko
Marco
2005-01-05 10:30:46 UTC
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Post by Strelnikov
Post by Marco
Post by Strelnikov
Dunque, per generarenun disturbo in RF non è necessario disposse di alta
tensione?
Come hai potuto constatare cortocircuitando la batt. al piombo, no...
Post by Marco
L'importante è che il condensatore scarichi istantaneamente
sull'induttanza,
ed essa irradierà nell'etere.
Mi chiedo se l'alta frequenza è ottenibile in funzione dell'induttanza, o
del generatore di segnale che ho tuttora (accendigas senza il Trasformatore
per alta tens.)
Certo che è in funzione dell'induttanza, e della capacità che viene a
trovarsi in serie. Se non riapri il circuito tra elettrolitico e induttanza
dopo averla caricata, il circuito oscillerà smorzandosi a una freq. molto
bassa (l'energia continua a passare tra il C e la L e ad ogni scambio ne
viene persa un po', finché viene consumata tutta). Se invece riapri il
circuito, questa oscillazione avviene a una F determinata dalla L e dalle C
parassite, che sono molto basse, perciò la F sarà molto alta.
Da qui in poi passo la palla a qualche esperto di RF....
Ciao
OlMirko
:-)...grazie infinite.
Magari aspetterò di arrivare a studiare queste cose...
Sono al 1° anno di ing elettronica.

Salutoni e buon 2005.
Fabio G.
2005-01-05 13:06:13 UTC
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Post by Strelnikov
Come hai potuto constatare cortocircuitando la batt. al piombo, no...
Quindi i disturbi RF possono essere generati sia da variazioni repentine
di tensione che di corrente? D'altra parte i campi elet. e magnetici
variabili sono legati dalle equazioni di Maxwell.

Comunque il caso dei disturbi tramite batteria 12 V non potrebbero
essere dovuti agli scintillii dovuti a microdistacchi dell'elettrodo, e
quindi sovratensione dovuta alle induttanze parassite?
Oppure gli scintillii delle batterie sono dovuti a microvariazioni della
resistenza ohmica locale e quindi alte dissipazioni di potenza nei
dintorni dell'elettrodo?

--
Per rispondermi via email sostituisci il risultato
dell'operazione (in lettere) dall'indirizzo
Strelnikov
2005-01-05 13:52:24 UTC
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Post by Fabio G.
Quindi i disturbi RF possono essere generati sia da variazioni repentine
di tensione che di corrente? D'altra parte i campi elet. e magnetici
variabili sono legati dalle equazioni di Maxwell.
Hm, temo di aver bisogno del supporto di un guru dell'RF... comunque, io non
scinderei corrente e ddp, sono due componenti necessarie entrambe a
rappresentare la potenza in transito che so, su un cavo coassiale... che poi
prevalgono alternativamente, a seconda della distanza dal generatore RF e
dalla lunghezza d'onda che prendi in esame...
Post by Fabio G.
Comunque il caso dei disturbi tramite batteria 12 V non potrebbero
essere dovuti agli scintillii dovuti a microdistacchi dell'elettrodo, e
quindi sovratensione dovuta alle induttanze parassite?
Oppure gli scintillii delle batterie sono dovuti a microvariazioni della
resistenza ohmica locale e quindi alte dissipazioni di potenza nei
dintorni dell'elettrodo?
Secondo me una parte dello scintillio che vedi è dovuta all'effetto
induttivo dei cavi quando interrompi il circuito, il quale effetto inoltre
ionizza l'aria e crea un arco che poi conduce massicciamente corrente,
provocando altra luce; infine a quelle correnti anche il semplice effetto
joule probabilmente vaporizza le estremità dei contuttori, producendo lo
ZOT...
Insomma, tornando all'induttore, per come la capisco io tutte le
manifestazioni misurabili osservando un arco ai suoi capi, dalla luce all'rf
al calore irradiato alla potenza dissipata per effetto joule sono modi
"buoni" per l'induttore stesso di liberarsi dell'energia accumulata...
Sempre AFAIK, l'unico modo per conservarla dovrebbe essere metterla in
cortocircuito, posto che l'induttore sia ideale e che il campo magnetico
attorno stia fermo...




Ciao
OlMirko

Andrea1
2005-01-03 08:04:13 UTC
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Post by Marco
Tra i tanti metodi suggeritimi per disturbare il funzionamento di un oggetto
"elettronico" mi è stato suggerito un impulso di durata infinitesima.
Mi sono documentato su google, per quanto riguarda l'EMP,ma a questo punto
mi chiedo come ottenere tale impulso?
Probabilmente un opportuno dimensionamento di un consendatore e i suoi
componenti mi consentirebbero di ottenere una "tau" molto piccola, ma non
credo di arrivare all'impulso infinitesimo che mi occorre.
Inoltre l'oggetto "disturbatore "deve essere portatile, quindi non posso
avere elevate tesioni/correnti
Infine, la scarica del condensatore come scintilla non posso usarla perchè
fa rumore.
Dunque...nessuno ha idea di cosa posso usare, o di come posso costruire
qualcosa adatto al miom scopo.
PS: vedi vari post sulle microonde e sulla radiofrequenza di qualche giorno
fa.
Scusa, ma non sarebbe più semplice un qualunque generatore di onde quadre?
La frequenza penso potresti impostarla a sui 100Khz o 1 Mhz e con le
armoniche prodotte dovresti senz'altro disturbare qulunque dispositivo.
Ciao e buon 2005.
Andrea1
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Marco
2005-01-03 08:55:24 UTC
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Post by Andrea1
Post by Marco
Tra i tanti metodi suggeritimi per disturbare il funzionamento di un oggetto
"elettronico" mi è stato suggerito un impulso di durata infinitesima.
Mi sono documentato su google, per quanto riguarda l'EMP,ma a questo punto
mi chiedo come ottenere tale impulso?
Probabilmente un opportuno dimensionamento di un consendatore e i suoi
componenti mi consentirebbero di ottenere una "tau" molto piccola, ma non
credo di arrivare all'impulso infinitesimo che mi occorre.
Inoltre l'oggetto "disturbatore "deve essere portatile, quindi non posso
avere elevate tesioni/correnti
Infine, la scarica del condensatore come scintilla non posso usarla perchè
fa rumore.
Dunque...nessuno ha idea di cosa posso usare, o di come posso costruire
qualcosa adatto al miom scopo.
PS: vedi vari post sulle microonde e sulla radiofrequenza di qualche giorno
fa.
Scusa, ma non sarebbe più semplice un qualunque generatore di onde quadre?
La frequenza penso potresti impostarla a sui 100Khz o 1 Mhz e con le
armoniche prodotte dovresti senz'altro disturbare qulunque dispositivo.
Ciao e buon 2005.
Andrea1
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
Si, potrei usare un generatore di onde quadre, ma dovrei in ogni caso
amplificarlo per ottenere un disturbo sufficiente.
Il 555 da solo, non credo possa disturbare molto.
Per quanto ho constatato non è facile amplificare un segnale ad alta
frequenza.
brown fox
2005-01-03 22:52:58 UTC
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Post by Andrea1
Scusa, ma non sarebbe più semplice un qualunque generatore di onde quadre?
La frequenza penso potresti impostarla a sui 100Khz o 1 Mhz e con le
armoniche prodotte dovresti senz'altro disturbare qulunque dispositivo.
Guarda che qui si sta parlando di cose molto piu' pesanti.
Penso che Strelnikov abbia indicato la via giusta, un condensatore
carico a qualche centinaio di volt, scaricato in un tempo brevissimo
puo' fornire un impulso di decine di kW di potenza, pur con un'energia
di pochi joule, fornibile tranquillamente da normali pile a stilo.
La difficolta' e' nel trovare i componenti adatti.


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Marco
2005-01-03 22:58:05 UTC
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Piu che altro la difficoltà è su cosa utilizzare per trasmettere questo
impulso
Come si dimensiona un antenna capace di un impulso simile?
Post by brown fox
Post by Andrea1
Scusa, ma non sarebbe più semplice un qualunque generatore di onde quadre?
La frequenza penso potresti impostarla a sui 100Khz o 1 Mhz e con le
armoniche prodotte dovresti senz'altro disturbare qulunque dispositivo.
Guarda che qui si sta parlando di cose molto piu' pesanti.
Penso che Strelnikov abbia indicato la via giusta, un condensatore
carico a qualche centinaio di volt, scaricato in un tempo brevissimo
puo' fornire un impulso di decine di kW di potenza, pur con un'energia
di pochi joule, fornibile tranquillamente da normali pile a stilo.
La difficolta' e' nel trovare i componenti adatti.
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Due di Picche
2005-01-03 23:47:25 UTC
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Post by brown fox
carico a qualche centinaio di volt, scaricato in un tempo brevissimo
puo' fornire un impulso di decine di kW di potenza, pur con un'energia
di pochi joule, fornibile tranquillamente da normali pile a stilo.
Via aerea?
--
UNIX is a computer virus with a user interface.
News 2000 [v 2.06] / StopDialer / PopDuster - http://www.socket2000.com
Akapulce portal: http://www.akapulce.net
Valeria Dal Monte
2005-01-04 08:28:16 UTC
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brown fox <***@nospam.nospam> wrote in message
***@usenet.libero.it...
.
Post by brown fox
Penso che Strelnikov abbia indicato la via giusta, un condensatore
carico a qualche centinaio di volt, scaricato in un tempo brevissimo
puo' fornire un impulso di decine di kW di potenza, pur con un'energia
di pochi joule, fornibile tranquillamente da normali pile a stilo.
La difficolta' e' nel trovare i componenti adatti.
Componenti che non credo che esistano!
Anche il miglior condensatore ha sempre una induttanza
parassita in serie, per non parlare dei collegamenti.
Non riuscirai mai ad avere un singolo impulso strettissimo.
Meglio percio' sfruttare le induttanze parassite per creare
un circuito risonante e generare una potente oscillazione
smorzata. Per generare disturbi va benissimo.
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