Post by dalai lamahE' evidente che man mano che la tecnologia si evolve anche gli
hobbisti devono evolversi con essa. Il tizio che costruiva il timer
quarant'anni fa lo dobbiamo paragonare con quello che oggi costruisce
http://www.instructables.com/id/Arduino-controlled-UV-LED-PCB-
Exposure-
Post by dalai lamahBox/step4/TimerControl-Board-Operation-Schematic-PCB/
Perchè lo stimolo è procurarsi un timer per il bromografo.
Ma non troverai più quello che gli serve il timer per stamparsi le
fotografie, anche perchè stanno sparendo pure le pellicole ;-) (vedi
Kodak Ektachrome).
Post by dalai lamahStesso discorso. Oggi anziché costruire l'inutile intermittenza si
Con il rischio di mandare in palla la centralina e dover chiamare il
carrattrezzi ;-)
Post by dalai lamahUno può sostenere che gli hobbisti di trenta o quarant'anni fa
potessero partire con cose più semplici e quindi fossero agevolati nel
loro percorso di apprendimento, ma qui si torna a ciò che scrivevo
nell'altro messaggio: quello che sembra banale a noi magari non lo è
per qualcun altro, e viceversa.
Evidentemente mi spiego male: non era più agevolato l'apprendimento, era
"meno distante" il prodotto atteso realizzato dal prodotto commerciale
disponibile.
Il tuo esempio del CAN è appropriato, ha tutte le caratteristiche per
attrarre appassionati:
- il prodotto commerciale è, finora, di nicchia (riservato agli
operatori) o non è implementato - la dotazione di laboratorio per la
messa a punto si riduce ad un notebook e linguaggi di sviluppo.
Ti faccio un controesempio: quando è uscito il Nintendo WII qualcuno ha
detto "ehi! nel controller c'è un sacco di componenti interessanti da
recuperare". [approccio, come dire, "tradizionale"] Qualcun altro, più
intelligentemente, si è accorto che non occorreva smontare il
controllorer, prendere i sensori, costruirci un circuito intorno....
molto più semplice interfacciarsi direttamente via bluetooth ;-)
[approccio moderno, "sistemistico"]
Post by dalai lamahIo mi sono costruito e/o progettato gran parte dei gadget "antichi" di
cui parli, ma paragonandoli a quello che si può fare oggi con il
medesimo sforzo non provo nessuna nostalgia.
Non provi nostalgia perchè li hai già disponibili e spesso migliori. E'
quello che sto dicendo.
Post by dalai lamahLe riviste di hobbistica cartacee falliscono perché sono
anacronistiche e perché basta digitare quattro parole in un browser
per trovare una versione migliore di qualsiasi cosa propongano.
Ma occorre che ti vengano in mente queste quattro parole. Se non le
conosci, non le cerchi. La rivista cartacea, puntualmente in edicola
(ok, non è il caso di NE ;-) ) costituiva l'appuntamento fisso per farsi
venire l'idea. Non confondiamo la disponibilità di risorse, con un
progetto editoriale.
Post by dalai lamahNon
certo perché l'hobbistica elettronica sia morta, l'hobbistica
elettronica non è mai stata in forma come adesso!
E' un punto di vista. Se intendi per "elettronica", il fatto che ha a
che fare con oggetti elettronici, può darsi.
Però c'è una differenza: l'hobbysta di cui parli non deve conoscere le
leggi fisiche su cui si basa il suo dispositivo, ma solo cosa vuole
ottenere, cosa deve fare il suo sistema assemblato, programmato e
scatolato.
Del resto, nella sua introduzione ad Arduino, Massimo Banzi dice
testualmente:
"in passato, utilizzare l'elettronica significava doversi rivolgere a
degli ingegneri e costruire circuiti un piccolo componente alla volta;
questi ostacoli impedivano alla gente di fare esperimenti diretti con il
medium".
Ecco, è questo il punto: indubbiamente è do-it-yourself, ma dal mio
punto di vista è un hobbystica diversa, dove l'elettronica è marginale.
E probabilmente in futuro gli verrà dato un nome più rappresentativo.
Ciao,
AleX