18:01 come al solito... le parole
necessarie immaginate sembravano poche
- Mer 04 Gen 2012, 13:11,
Post by silvio d'amicoChiedo cortesemente una cosa : che differenza c'è
tra un'uscita di linea di un amplificatore audio
e la sua uscita cuffia?
Grazie
- Se parli di uscita di linea (line) ti riferisci ovviamente
a un amplificatore integrato (preamplificatore+finale)
oppure a un singolo preamplificatore.
Le uscite LINE possono presentare ampiezze massime di
segnale nell'ordine dei volt, e *al limite* in alcuni casi
anche nell'ordine di molti volt, ma la media tipica è di
centinaia di millivolt e può arrivare attorno a un volt. E
hanno uscita fissa, non regolabile, grossomodo standardizzata.
Le uscite cuffia presentano gamme di valori simili per le
ampiezze di segnale, anche se *in media* di poco più alti per
le cuffie a bassa impedenza, e parecchio più alti per quelle
ad alta impedenza, ma possono fornire una maggiore corrente
d'uscita, diciamo che sono quasi a metà strada fra i
preamplificatori e gli amplificatori di potenza per ambiente,
e molto più vicini ai preamplificatori, in quanto a capacità o
possibilità di erogare corrente. E sono regolabili, attraverso gli
stadi intermedi coi potenziometri del volume ed eventualmente toni
o altro, oppure alle volte hanno una loro manopolina separata
(di solito su quegli apparecchi con uscita fissa, come
ad esempio in passato le piastre di registrazione).
Possono essere passive, ovvero dipendere da partitori resistivi
collegati sulle uscite degli stadi di potenza, oppure attive,
e quindi avere un proprio stadio di amplificazione dedicato.
Per le impedenze, c'è un po' di confusione al riguardo.
Per gli ingressi dei preamplificatori, vengono
indicate le resistenze messe in parallelo ad essi.
Che di solito, sono di decine di kiloohm.
Tranne nel caso dei preamplificatori per testine di giradischi,
per i quali viene pure indicata l'impedenza di testina compatibile.
Poi i produttori di testine possono indicare pure il valore
dei condensatori di rifasamento da mettere se diversi da quelli
esistenti nel preamplificatore. Roba d'altri tempi, comunque.
Stessa regola per quelli per microfoni, con la complicazione
aggiuntiva dell'eventuale alimentazione per quelli electret,
ma senza la complicazione dei condensatori di rifasamento.
Per le uscite invece, a volte si tratta di resistenze
ai capi delle quali si preleva il segnale, ma più spesso
si tratta dell'impedenza minima tipica per la quale è adatto
lo stadio d'uscita, e quindi in parallelo alle uscite
si trovano resistenze di valore molto più elevato. Per
esempio, impedenza tipica di 300 o di 600 ohm, ma resistenze
quasi simboliche ... che so, di 100kohm, che servono solo
a garantire la scarica dei condensatori a uscite scollegate.
Per gli amplificatori di potenza, da quelli per cuffia a quelli
per ambiente, viene invece indicata l'impedenza minima degli
altoparlanti da collegare, oppure una gamma di impedenze da un
minimo a un massimo, come di solito avviene per quelli per cuffia.
Quelli per cuffiette portatili sono tipicamente adatti alle
impedenze più basse, da 16 a 32 ohm, mentre quelli da casa
pilotano generalmente anche le cuffie da centinaia di ohm, e
magari alle volte sono poco adatti alle impedenze più basse.
Ci sono poi ulteriori differenze ma meno diffuse sul mercato,
per esempio audio bilanciato invece che sbilanciato (con due
poli più massa invece che un polo e massa-comune) o altro ancora.
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Se non ho dimenticato o sbagliato qualcosa
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If his chest had been a cannon, he would have shot his heart upon it.
Se il suo petto fosse stato un cannone, gli avrebbe sparato contro
il suo cuore. (Herman Melville, Moby Dick; Patrick Stewart,
Capt. Jean-Luc Picard, Star Trek - The Next Generation)